Martha Pachon Rodriguez ha cominciato a fare ceramica alla fine degli anni ottanta. Laureata in Belle Arti nella Università Surcolombiana in Colombia e con una Specializzazione in Gres e Porcellana preso l’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza.
Artista poliedrica della ceramica, ha sviluppato diversi progetti nella scultura, nella architettura, istallazioni di grande dimensione e una serie di gioielli in porcellana.
Per dieci anni ha lavorato come Maestra d’Arte presso l’Istituto Superiore Educazione Diversificata e come insegnante di ceramica all’Università Surcolombiana di Neiva, Colombia.
In Europa a tenuto diversi corsi presso il “Vallauris Institute of Arts” a Vallauris, Francia, presso “Espacio Cerámica” a di Gijón, Spagna e nella “Scuola Minardi” di Faenza, Italia. Giornalista e assistente redattore per la rivista italiana “La Ceramica in Italia e nel mondo” e membro della Academia Internazionale della Ceramica di Ginevra. Il suo lavoro è stato esposto in Italia, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Egitto, Giappone, Cina, Stati Uniti e Colombia; ha ricevuto il Primo Premio ai Concorsi Internazionali di ceramica in Belgio, Spagna, Italia, Colombia, Cina e il Terzo Premio due volte a Mino in Giappone e ha partecipato a simposi e residenze internazionali con conferenze e dimostrazioni in Francia, Spagna e Cina.
Le sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche, tra loro nel “Keramikmuseum Westerwald” di Höhr-Grenzhausen, Germania, nel “Flicam Fule International Ceramic Museum” di Fuping, Cina, nel “International Ceramic Museum” di Gifu, Giappone, nella “Mamer International Ceramic Collection” de Luxemburgo, nel “Museo Internacional de Cerámica” de Alcora, Spagna, nel International Ceramic Museum del Cairo, Egitto, nella Collezione della Banca di Romagna, Faenza e nella collezione industriale e artistica del Castello Spezano a Fiorano, ItaliaTraverso la sua opera ha sviluppato in chiave contemporanea una sua personale ricerca sulla trasparenza e sulle antiche tecniche asiatiche degli impasti pigmentati della porcellana, affrontando temi sulla femminilità, l’erotismo, le migrazioni umane e animali e la sacralità del costume.
“Il suo lavoro racchiude una dimensione sacra, un rito magico, un evento intellettuale che ha bisogno di tempo, enorme pazienza, abilità e gioia”. Claudia Casali, direttrice del MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, Italia.